La bravura di Celestini ci fa cambiare idea su di lui Ascanio Celestini era per noi, dopo il film sui call center “Parole sante”, un regista e attore di massimo impegno civile e minimo fascino cinematografico. Era legato, come Marco Paolini, al teatro di parola e all’affabulazione. Era interessato alla guerra, al lavoro e ai manicomi, noi preferiamo le vetrine di Tiffany, “un posto dove non può succederti niente di male”. “La pecora nera” fa cambiare idea. Per la bravura nell’arte del racconto, praticata pochissimo nel cinema italiano. Mariarosa Mancuso 04 SET 2010
Venezia comincia con tre film così così Julian Schnabel riuscì a farci palpitare – noi cinici a tendenza ipocondriaca, con un debole per “Le invasioni barbariche” di Denys Arcand: una festa con canne, amici e champagne, poi staccatemi la spina – per la sorte di un giovanotto che muoveva solo la palpebra sinistra e con quella scrisse “Lo scafandro e la farfalla”. Non commuove con “Miral”. Colpa della musica, melensa come in una soap. Della fotografia sfumata alla David Hamilton. Leggi la cronachetta della Bassottina Mariarosa Mancuso 02 SET 2010
Ecco che cosa ci fa un geniale film horror tra le finestre di chatroulette Ai tempi dell’“Esorcista” di William Friedkin – tanto lontani che i dottori fumavano, non proprio visitando le pazienti come in “Mad Men” ma al momento della diagnosi e della prognosi, ecco la differenza tra i 60 e i 70 – si favoleggiava di ambulanze parcheggiate fuori dai cinema, di partorienti sconvolte dalla bavetta verdolina che la ragazzina indemoniata sputava assieme alle bestemmie, di svenimenti in sala e incubi notturni. Mariarosa Mancuso 26 AGO 2010
L’ultima (clamorosa) copertina dei Cahiers du Cinéma Così l’eretica tv di Mad Men ha sedotto i tromboni dei cineclub francesi A guardarla sembra finta, come le copertine del Male che annunciavano l’arresto di Ugo Tognazzi capo delle Brigate rosse. Là dove solitamente compaiono fotogrammi indecifrabili di incomprensibili film tailandesi vincitori di Palma d’oro (oppure attori emaciati come Vincent Gallo, in associazione di stampo cinefilo con Francis Ford Coppola che ha rinnegato il “Padrino”) ora c’è Betty Draper. Mariarosa Mancuso 24 AGO 2010